martedì 24 aprile 2012

Capitolo 3 Connecticut university


Staccai la chiamata , presa da mille emozioni iniziai a pensare a tutto quello che dovevo fare le valige, la casa , l’università, ecc…
Mi resi conto che non avevo pensato a tutto , anzi dovevo ancora trovare un alloggio per studenti , o almeno un bilocale dove poter andare ad abitare con Sofi , non avevamo ancora neanche visto un università , ero talmente presa dalla voglia di andarmene che non avevo visto niente .
Cosi accesi il portatile cercai tutte le università che c’ erano a New York , e nei dintorni , e dopo un ora la trovai o meglio fu lei a trovare me la: Connecticut State University.

“ Connecticut State University, dello stato pubblico di arti liberali universitaria al servizio di circa 5500 studenti, offre una vasta gamma di major di laurea in arti e scienze e studi professionali, così come corsi di laurea prescelti. Situato nella storica Windham County, nel cuore della parte orientale del Connecticut, l'Università è a metà strada tra New York e Boston e solo una breve distanza in auto da Hartford, la capitale dello stato”.


Più leggevo le caratteristiche , e più mi piaceva , cosi presi nota di nomi, indirizzi e decisi che prima di fare i biglietti ne avrei parlato con Sofi , visto che come me anche lei doveva ancora scegliere a quale università iscriversi, la stanchezza era ormai arrivata all’apice quando decisi di spegnere tutto e andare a letto.
Il mattino arrivò più in fretta delle mie incertezze, mentre cercavo di svegliarmi e riprendere i sensi , squillò il cellulare ….
Lo raccolsi dal pavimento (chissà come c’era finito )..
*pronto..
Esclamai con un filo di voce ..

*Sofia ma … che ore sono ?

*hai ragione , ma ieri ho fatto piuttosto tardi e non ho messo la sveglia.

*tranquilla ci vediamo dopo ciao..
.

Mi alzai velocemente feci una doccia , e andai in cucina per fare colazione (sperando di non incontrare i miei genitori).
Fortuna volle che erano a lavoro, cosi, seduta a tavola nella più totale pace , consumai la colazione, mentre bevevo il mio caffè pensavo a quel università, e subito fui presa da mille dubbi :e se non mi prendono ?, se non c’è posto?.
Assurdo!!! mi stavo creando dubbi inutili, cosi presi in mano la situazione, andai in camera mia cercai il foglietto dove avevo scritto il numero del università ,e la chiamai .
< . . . . Connecticut State University, salve sono Alice come posso aiutarla? *si salve mi chiamo Alexandra Davids volevo sapere qualcosa riguardo alle iscrizioni di questo semestre.
*Perfetto grazie è stata molto gentile , ehm un ultima cosa ..

*voi disponete di un alloggio per studenti che arrivano da altre città?

*la ringrazio a presto.

Appena staccata la chiamata , presi il portatile andai sul sito del università, cercai i moduli da scaricare e ne stampai due copie per pagina , una per me , e una per Sofia nel caso le interessasse.
Quando fini di compilare tutti i fogli, compreso un piccolo test d’ingresso , presi una busta dalla scrivania di mio padre , misi dentro tutti i fogli la chiusi per bene e la infilai nella mia borsa , cosi l’avrei spedita dopo aver pranzato con Sofia .
Ci trovammo entrambe al locale , e tra un pasto e l’altro parlammo di tutto , furono tante le cose su cui discutemmo , su altre invece ci trovammo completamente d’accordo , le parlai anche dell’iscrizione all’università che avevo compilato e della copia che avevo stampato anche per lei , fu felicissima !!!!
Decidemmo che anche lei avrebbe compilato l’iscrizione alla mia stessa università, le avremmo spedite insieme , e che, se ci avessero prese entrambe saremmo andate direttamente li nel Connecticut , all’ufficio del dormitorio e chiesto per una stanza in comune, cosi da poter stare insieme , se invece non ci fosse stata nessuna stanza disponibile avremmo cercato un piccolo appartamentino da dividere .
Finimmo di pranzare e ci salutammo, diedi a Sofia i documenti da compilare per l’iscrizione e rimanemmo d’accordo che , l’indomani mattina li avremmo spediti insieme, e cosi fu.
Man mano che i giorni passavano , l’ansia cresceva in me , avevo paura che i risultati che aspettavo non fossero quelli, e cosi appena sentivo mia madre dire :
<è arrivata della posta>
Mi precipitavo per le scale , ma la busta che aspettavo non c’era mai !
Passarono due settimane , quando finalmente la fatidica busta arrivò!

Mi fiondai in cucina come un razzo, e la sfilai dalle mani di mia madre,
*grazie mamma .

*mamma in questa busta c’è il mio futuro, scusa ma la apro in camera mia.
Tornai in camera mia quando il cellulare squillò..
<>
*pronto Sofia ciao dimmi…

*scusa ma perché affanni?

*davvero? Comunque è arrivata anche a me , l’hai aperta?

*no , neanche io..

*va bene ..

*Gentile Signorina Davids , il preside dell’Università del Connecticut è lieto di annunciarle che la sua domanda di ammissione presso la nostra università è stata accettata, la aspettiamo il mese prossimo nei nostri uffici per il colloquio con il Preside , non ci resta che darle il nostro Benvenuto.
Mentre leggevo la lettera fui presa da una gioia immensa, e lo fui ancor di più quando dall’altra parte del telefono senti:

*oh Sofi , ora non ci resta che dirlo ai nostri genitori e partire.

*questa sera lo diremo ai nostri genitori ,domani faremo le valigie , e il pomeriggio andremo a fare i biglietti , cosa ne pensi?

*ok allora ci sentiamo questa sera dopo cena , e ci aggiorniamo.
.
Appena staccata la chiamata con Sofi, presi il mio mp3 , volevo ascoltare un po’ di musica a palla , ero troppo su di giri, per andare giù in cucina e parlare con mia madre, o almeno non volevo farmi rovinare quel momento che aspettavo da settimane…
Tra la musica e i pensieri il tempo passò , e si fece orario di cena , quando andai in cucina mia madre era alle prese con i fornelli, e mio padre guardava la tv nel salone, mi fermai a guardarli da lontano, visti cosi sembravamo ancora una famiglia normale , sorrisi, ma quel sorriso mi durò giusto il tempo di vedere i documenti del divorzio sul tavolo del salone, riandai in cucina..
*mamma…

*devo parlarti della busta che è arrivata questa mattina , ma aspetto che ci raggiunga anche papà ..

Ci riunimmo tutti e tre in cucina, e parlai loro del università, del fatto che mi avevano accettata insieme a Sofia , del idea del alloggio per studenti e dei tempi che avevo deciso per la partenza.
Anche se mia madre aveva una faccia triste, credo che capi, mio padre fu d’accordo con me , e stranamente la conversazione fu molto civile, tanto che ne rimasi sorpresa, mi aspettavo interruzioni da parte di mia madre, o almeno qualche tono di voce alto, ma lei nulla ascoltò tutto quello che avevo da dirle , facendomi solo qualche domanda ogni tanto, e dopo la nostra piccola riunione di non-famiglia cenammo.
Ora non mi restava altro che fare i biglietti , preparare le valigie e finalmente partire.
Dopo cena chiamai Sofia ..
*pronto Sofi…

*ti sorprenderà quello che sto per dirti , ma mia madre non ha obbiettato su nulla , si è fatta andar bene tutto.

*si giuro , e i tuoi invece ?
<è andata bene anche a me , abbiamo appena finito di parlarne , e mia madre mi ha sfinita , con i suoi discorsi sullo stare attente, chiudere sempre le porte, non uscire mai di notte fonda, insomma tutte queste cose…>
*che dolce tua madre, comunque domani mattina passo a prenderti e andiamo a comprare i biglietti .

<va bene ora vado a nanna che sono stanchissima, a domani allora notte futura compagna di  stanza>

*notte anche a te a domani.

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