mercoledì 3 luglio 2013

Capitolo 6°

Quella fu una notte molto lunga, continuavo a sognare quello sguardo, in vari posti, in vari sogni, e perfino nella mia camera di albergo , di fronte al letto che mi fissava….
Il mattino arrivò troppo in fretta per me che avevo dormito poco,
e mentre cercavo di aprire gli occhi e riprendere i sensi,  vidi Sofia che era già vestita e pronta per uscire….
<ma buongiorno , ben svegliata…
*uhm ma che ore sono?
<sono le nove …
*le nove? Appena….
<si , sul tavolo c’è la colazione , poi dopo preparati che dobbiamo uscire, abbiamo tante cose da fare oggi…
*non posso restarmene qui  tranquillamente ….
<no! muoviti!!!!
Scocciatissima, mi alzai, feci colazione e velocemente mi preparai, altrimenti Sofia mi avrebbe assillata tutto il giorno.
Uscimmo dall’ albergo e prendemmo l’auto che Carl gentilmente ci aveva lasciato nel solito posto, dovevamo cercare un bilocale, un piccolo alloggio dove andare a stare , visto che tra 4 giorni iniziavano i corsi, e non potevamo vivere nell’ albergo in eterno…
<allora , uhm ci sono cosi poche agenzie immobiliari in questa città>,mormorò Sofi..
Svoltai in una stradina molto piccola, con tante villette a schiera, quando infondo, a questo  vicolo cieco, vidi un cartello appeso “affittasi”;
*Guarda Sofi, qui c’è un cartello, proviamo a bussare a quel campanello.
Scendemmo dall’auto, e andammo a bussare al campanello di questa villetta che si affittava, quando ci accorgemmo che il cancello era aperto, ma bussammo lo stesso…
Nessuno ci rispose, ma dalla porta di casa usci un uomo ;
-Salve posso aiutarvi?
*si , noi abbiamo visto il cartello, e volevamo avere qualche notizia su questa casa.
-beh allora avete chiesto alla persona giusta, io sono l’agente immobiliare a cui è affidata questa casa, entrate pure..
Attraversammo il piccolo giardino, ed entrammo in casa…
-Io sono il Signor Green, piacere..
>< piacere tutto nostro…
-Quindi voi state cercando un appartamento
*Si noi siamo delle studentesse , e cercavamo un appartamento da dividere, non enorme, ma accogliente , ed economico…
-beh questa villetta , è quella più piccola di tutte, era di una coppia a cui serviva più spazio, e infatti costa di meno affittarla perché essendo piccola ha anche il giardino più piccolo ed è senza posto auto, venite , ve la faccio vedere, poi deciderete …
La prima parte che ci mostrò, fu il piano giorno, che comprendeva , cucina, salone ,bagno e ampia entrata, le pareti erano state verniciate da poco, e i mobili erano nuovi, la cucina era spaziosa, le pareti erano di un panna sporco, la cucina era bianca e verde, di legno, aveva un isola e un bellissimo tavolo quadrato, poi c’era il salone , le pareti erano di un rosso chiaro quasi sbiadito, i mobili di ciliegio credo, erano lucidi , e al centro della stanza c’era il divano posizionato proprio davanti al camino, sulla destra notai anche una libreria , vuota , ma con tutti i libri che avevamo l’avremmo riempita subito…
Il piano giorno mi era già piaciuto tanto, che passammo subito al piano superiore dove si trovavano, due camere da letto, con i rispettivi bagni , un piccolo corridoio che le separava, ed al posto delle finestre nelle camere , c’ erano 2 terrazzine che affacciavano sul giardino, e sulla strada…L’arredamento delle camere da letto , mi piaceva moltissimo, era molto caldo, le pareti erano nocciola chiaro, c’erano dei grossi armadi che sembravano stanze, in entrambe letti a 2 piazze, scrivanie , e gli infissi erano fatti di ferro spesso, con vetri doppissimi, ma la cosa che mi piacque di più ,furono le tende e la moquette, le tende erano ricamate, di raso rosa, perfette, per non parlare di quanto fosse morbida la moquette rosa pesca, un sogno…
Ma la cosa che notai fu ,che  in quella casa non c’erano specchi, neanche uno in bagno, era stranissimo, visto che ci abitava una giovane coppia.
Dopo aver visto tutta la casa, ne parlai con Sofia , con i nostri genitori, ci confrontammo, parlammo anche con l’Agente per quanto riguardava il prezzo, e alla fine decidemmo di prenderla, ci piaceva tantissimo, il Signor Green ci fece un ragionevole sconto, e i nostri genitori furono d’accordo , dicendoci che ci avrebbero dato una mano i primi tempi, a patto che ci saremmo trovate un lavoretto…
-Sono proprio contento che l’abbiate presa, domani vi porterò il contratto, e vi consegnerò le chiavi , e volendo potrete già venire ad abitarci, visto che i lavoretti sono già stati fatti, e i precedenti inquilini hanno già provveduto poi a pulire tutta la casa…
*Fantastico, allora ci vediamo domani…
Quando l’agente andò via, dopo pochi minuti lo seguimmo anche noi , avremmo fatto le valigie saldato il conto del ‘albergo per poi trasferirci nella nostra nuova casa, eravamo emozionate felici e la casa era davvero bella.
Mentre eravamo in auto verso l’albergo ripensai allo sguardo del tipo del locale, ormai mi assillava la mente non riuscivo a pensare ad altro  avevo solo voglia di rivederlo , di sapere chi fosse, quando i rumori provenienti dal mio stomaco mi riportarono alla realtà , avevo una certa fame , ed era ora di pranzare…
*Sofia cosa ne pensi se andiamo a pranzo, il mio stomaco reclama!
-<certo > mi rispose Sofia ….
Ci fermammo in un locale non molto distante dall‘ albergo , pranzammo con tutta la calma del mondo e con tanto di dolce finale , dopodiché pagato il conto , ci avviammo all’albergo per fare le valigie e preparare la nostra roba .
Tornate nella nostra stanza,  io feci un bagno rilassante , mentre Sofia si mise a curiosare su internet , chiusi gli occhi e immancabilmente il suo viso mi apparve , i suoi occhi di ghiaccio mi facevano arrossire , e non solo , sentivo in me un fremito , un eccitazione , come poteva crearmi tutto questo una persona che non conoscevo neanche ?
L’acqua calda mi accarezzava la pelle , suscitando in me un brivido , erano mesi che non mi sentivo cosi , e capi che avevo seriamente bisogno di un uomo !!!!

mercoledì 2 gennaio 2013

Capitolo 5 Connecticut...

Mentre eravamo lassù tra le nuvole, pensavo ai miei genitori, alla mia vita, non so perché ma più cercavo di liberare la mente più i pensieri me la affollavano, catturò la mia attenzione la voce del comandante che ci avvertiva che tra qualche minuto saremmo arrivati ,e quindi di prepararci per l’atterraggio.
Ed eccoci qui arrivati nel Connecticut, Sofia era stanchissima, ma io ero carica , pronta a tutto.
Prendemmo un taxi che ci portò direttamente all’università , e una volta giunte li ci dirigemmo direttamente all’ufficio dell’ alloggio per studenti.
All’ingresso dietro una lussuosa scrivania trovammo una bellissima donna sui quarant’anni che era attenta a smistare dei documenti…
*Buon giorno ;
<Buon giorno a voi, come posso aiutarvi?
*Noi siamo state accettate nella vostra Università , veniamo da un'altra città  e parlando con la Signorina Alice ci ha detto di venire qui per sapere se c’è ancora qualche stanza libera per noi due.
<Si Alice la mia collega, fatemi controllare …>
<uhmm ….no le camere sono tutte occupate per questo semestre, mi dispiace ragazze, ma se si dovesse liberare qualche doppia vi avviso subito>
*Va bene la ringrazio .
Uscimmo dagli alloggi ,e  pensammo a dove andare , ci eravamo rimaste un po’ male , perché stare negli alloggi era ottimo per noi.
Cosi decidemmo di passare la notte in albergo e domani iniziare a cercare o un piccolo trilocale o un paio di stanze nei dintorni del College.
Ci fermammo nel primo Hotel ad un paio di chilometri al college dal nome molto creativo e fantasioso “ Connecticut Hotel” .
Wow pensai che fantasia hanno gli abitanti di questo posto…
Alla Reception un uomo alto con i baffi dall’ aspetto molto altolocato mi chiese in un italiano molto striminzito cosa desideravamo , e dopo aver prenotato una doppia con letti separati , colazione e pranzo , l’anziano Carl (cosi si chiamava ) ci chiese se avevamo bisogno di noleggiare una macchina o ci saremmo spostate con l’autista dell’ albergo, (ah però tutti questi servizi che Hotel di classe… ) accettai subito l’auto a noleggio, e Carl mi disse che avrebbe pensato lui a tutto, che tra un ora avrei trovato l’auto pronta all’entrata del Hotel , fu cosi gentile con noi che gli lasciammo una bella mancia..
Il facchino ci portò le valigie in camera , e una mancia anche per lui poverino, dopo tutte quelle valigie….
Quando aprimmo la porta della camera ne restammo folgorate , era bellissima , una stanza enorme i letti erano singoli ma di una piazza e mezza credo, fatti di un legno pregiato , se non mi sbaglio ciliegio ,la moquette beige sul pavimento, profumava di vaniglia, e le pareti erano di un colore particolare un rosso antico .
Ci sistemammo in fretta, facemmo un doccia e ci preparammo per uscire…
Come promesso da Carl , l’auto era li davanti all’uscita dell’Hotel, eravamo nervose, agitate, stanche , ma avevamo anche tanta voglia di divertirci.
Passammo davanti a tanti locali , prima di sceglierne uno dal nome un po’  strano : “ The Secret”….
Parcheggiai la macchina in uno spazio li di fronte, e mentre ci dirigevamo verso l’entrata del locale io e Sofia ci guardammo un po’ intorno, mai visto in vita nostra un posto cosi misterioso e strano….
Entrammo e la prima impressione fu: <Dove cavoli siamo capitate???>
Un enorme edificio, pieno di fumo e led coloratissimi, persone di ogni genere si dimenavano al centro della stanza con musica pop-dance, e infondo al locale si riusciva a malapena a vedere il bancone del bar .
Non posso negarlo, la musica era carina, ma la confusione e il poco  spazio per muoversi lasciava un po’ a desiderare, ma avevamo cosi tanta voglia di divertirci che  ci unimmo alla folla e ci lasciammo andare , ballammo quasi allo sfinimento , quando Sofia mi chiese di andare a bere qualcosa.
Era un impresa avvicinarsi al bancone del bar, dovevi farti spazio con i gomiti!!!
Ecco eravamo quasi arrivate , riuscivo a vedere il barista , quando incrociai uno sguardo che mi gelò il sangue nelle vene….
Tra tutta quella gente , sulle note della canzone “One In A Million” di Ne- Yo , notai due occhi bellissimi, ma c’era troppa gente e quando arrivammo al bancone del bar, mi guardai intorno, ma non riuscii più a vederlo, si era dissolto ….
Chiesi a Sofia se l’aveva visto anche lei, ma mi rispose di no.
Cosi sorseggiando la mia birra ghiacciata , continuai a guardarmi intorno con la speranza che lo avrei rivisto , ma nulla neanche quando la serata fini , nessuna traccia di quegli occhi che già sapevo , non avrei dimenticato.
<Allora Alice nel paese delle meraviglie cosa cercavi nel locale?>
*Spiritosa, se tu avessi visto quegli occhi….
<beh, certo che di occhi ne abbiamo visti a centinaia questa sera>
*Oh Sofi credo di aver visto lo sguardo più bello della mia vita…
<wow , beh dal modo in cui ti sei estraniata dal mondo ti credo>
*ma è sparito nel nulla, si è dissolto , neanche il tempo di vedere come fosse la sua faccia…
<dai torniamo in albergo, sono stanchissima..>
Durante la notte, non riuscivo a dormire, se chiudevo gli occhi continuavo a vedere quegli occhi ,cosi profondi, cosi espressivi, cosi blu, e cosi maledettamente sexy, avrei avuto voglia di trovarli , ma come , dove, non potevo cercare qualcuno che neanche conoscevo, e tra tanti pensieri, arrivò il sonno…