mercoledì 3 luglio 2013

Capitolo 6°

Quella fu una notte molto lunga, continuavo a sognare quello sguardo, in vari posti, in vari sogni, e perfino nella mia camera di albergo , di fronte al letto che mi fissava….
Il mattino arrivò troppo in fretta per me che avevo dormito poco,
e mentre cercavo di aprire gli occhi e riprendere i sensi,  vidi Sofia che era già vestita e pronta per uscire….
<ma buongiorno , ben svegliata…
*uhm ma che ore sono?
<sono le nove …
*le nove? Appena….
<si , sul tavolo c’è la colazione , poi dopo preparati che dobbiamo uscire, abbiamo tante cose da fare oggi…
*non posso restarmene qui  tranquillamente ….
<no! muoviti!!!!
Scocciatissima, mi alzai, feci colazione e velocemente mi preparai, altrimenti Sofia mi avrebbe assillata tutto il giorno.
Uscimmo dall’ albergo e prendemmo l’auto che Carl gentilmente ci aveva lasciato nel solito posto, dovevamo cercare un bilocale, un piccolo alloggio dove andare a stare , visto che tra 4 giorni iniziavano i corsi, e non potevamo vivere nell’ albergo in eterno…
<allora , uhm ci sono cosi poche agenzie immobiliari in questa città>,mormorò Sofi..
Svoltai in una stradina molto piccola, con tante villette a schiera, quando infondo, a questo  vicolo cieco, vidi un cartello appeso “affittasi”;
*Guarda Sofi, qui c’è un cartello, proviamo a bussare a quel campanello.
Scendemmo dall’auto, e andammo a bussare al campanello di questa villetta che si affittava, quando ci accorgemmo che il cancello era aperto, ma bussammo lo stesso…
Nessuno ci rispose, ma dalla porta di casa usci un uomo ;
-Salve posso aiutarvi?
*si , noi abbiamo visto il cartello, e volevamo avere qualche notizia su questa casa.
-beh allora avete chiesto alla persona giusta, io sono l’agente immobiliare a cui è affidata questa casa, entrate pure..
Attraversammo il piccolo giardino, ed entrammo in casa…
-Io sono il Signor Green, piacere..
>< piacere tutto nostro…
-Quindi voi state cercando un appartamento
*Si noi siamo delle studentesse , e cercavamo un appartamento da dividere, non enorme, ma accogliente , ed economico…
-beh questa villetta , è quella più piccola di tutte, era di una coppia a cui serviva più spazio, e infatti costa di meno affittarla perché essendo piccola ha anche il giardino più piccolo ed è senza posto auto, venite , ve la faccio vedere, poi deciderete …
La prima parte che ci mostrò, fu il piano giorno, che comprendeva , cucina, salone ,bagno e ampia entrata, le pareti erano state verniciate da poco, e i mobili erano nuovi, la cucina era spaziosa, le pareti erano di un panna sporco, la cucina era bianca e verde, di legno, aveva un isola e un bellissimo tavolo quadrato, poi c’era il salone , le pareti erano di un rosso chiaro quasi sbiadito, i mobili di ciliegio credo, erano lucidi , e al centro della stanza c’era il divano posizionato proprio davanti al camino, sulla destra notai anche una libreria , vuota , ma con tutti i libri che avevamo l’avremmo riempita subito…
Il piano giorno mi era già piaciuto tanto, che passammo subito al piano superiore dove si trovavano, due camere da letto, con i rispettivi bagni , un piccolo corridoio che le separava, ed al posto delle finestre nelle camere , c’ erano 2 terrazzine che affacciavano sul giardino, e sulla strada…L’arredamento delle camere da letto , mi piaceva moltissimo, era molto caldo, le pareti erano nocciola chiaro, c’erano dei grossi armadi che sembravano stanze, in entrambe letti a 2 piazze, scrivanie , e gli infissi erano fatti di ferro spesso, con vetri doppissimi, ma la cosa che mi piacque di più ,furono le tende e la moquette, le tende erano ricamate, di raso rosa, perfette, per non parlare di quanto fosse morbida la moquette rosa pesca, un sogno…
Ma la cosa che notai fu ,che  in quella casa non c’erano specchi, neanche uno in bagno, era stranissimo, visto che ci abitava una giovane coppia.
Dopo aver visto tutta la casa, ne parlai con Sofia , con i nostri genitori, ci confrontammo, parlammo anche con l’Agente per quanto riguardava il prezzo, e alla fine decidemmo di prenderla, ci piaceva tantissimo, il Signor Green ci fece un ragionevole sconto, e i nostri genitori furono d’accordo , dicendoci che ci avrebbero dato una mano i primi tempi, a patto che ci saremmo trovate un lavoretto…
-Sono proprio contento che l’abbiate presa, domani vi porterò il contratto, e vi consegnerò le chiavi , e volendo potrete già venire ad abitarci, visto che i lavoretti sono già stati fatti, e i precedenti inquilini hanno già provveduto poi a pulire tutta la casa…
*Fantastico, allora ci vediamo domani…
Quando l’agente andò via, dopo pochi minuti lo seguimmo anche noi , avremmo fatto le valigie saldato il conto del ‘albergo per poi trasferirci nella nostra nuova casa, eravamo emozionate felici e la casa era davvero bella.
Mentre eravamo in auto verso l’albergo ripensai allo sguardo del tipo del locale, ormai mi assillava la mente non riuscivo a pensare ad altro  avevo solo voglia di rivederlo , di sapere chi fosse, quando i rumori provenienti dal mio stomaco mi riportarono alla realtà , avevo una certa fame , ed era ora di pranzare…
*Sofia cosa ne pensi se andiamo a pranzo, il mio stomaco reclama!
-<certo > mi rispose Sofia ….
Ci fermammo in un locale non molto distante dall‘ albergo , pranzammo con tutta la calma del mondo e con tanto di dolce finale , dopodiché pagato il conto , ci avviammo all’albergo per fare le valigie e preparare la nostra roba .
Tornate nella nostra stanza,  io feci un bagno rilassante , mentre Sofia si mise a curiosare su internet , chiusi gli occhi e immancabilmente il suo viso mi apparve , i suoi occhi di ghiaccio mi facevano arrossire , e non solo , sentivo in me un fremito , un eccitazione , come poteva crearmi tutto questo una persona che non conoscevo neanche ?
L’acqua calda mi accarezzava la pelle , suscitando in me un brivido , erano mesi che non mi sentivo cosi , e capi che avevo seriamente bisogno di un uomo !!!!

mercoledì 2 gennaio 2013

Capitolo 5 Connecticut...

Mentre eravamo lassù tra le nuvole, pensavo ai miei genitori, alla mia vita, non so perché ma più cercavo di liberare la mente più i pensieri me la affollavano, catturò la mia attenzione la voce del comandante che ci avvertiva che tra qualche minuto saremmo arrivati ,e quindi di prepararci per l’atterraggio.
Ed eccoci qui arrivati nel Connecticut, Sofia era stanchissima, ma io ero carica , pronta a tutto.
Prendemmo un taxi che ci portò direttamente all’università , e una volta giunte li ci dirigemmo direttamente all’ufficio dell’ alloggio per studenti.
All’ingresso dietro una lussuosa scrivania trovammo una bellissima donna sui quarant’anni che era attenta a smistare dei documenti…
*Buon giorno ;
<Buon giorno a voi, come posso aiutarvi?
*Noi siamo state accettate nella vostra Università , veniamo da un'altra città  e parlando con la Signorina Alice ci ha detto di venire qui per sapere se c’è ancora qualche stanza libera per noi due.
<Si Alice la mia collega, fatemi controllare …>
<uhmm ….no le camere sono tutte occupate per questo semestre, mi dispiace ragazze, ma se si dovesse liberare qualche doppia vi avviso subito>
*Va bene la ringrazio .
Uscimmo dagli alloggi ,e  pensammo a dove andare , ci eravamo rimaste un po’ male , perché stare negli alloggi era ottimo per noi.
Cosi decidemmo di passare la notte in albergo e domani iniziare a cercare o un piccolo trilocale o un paio di stanze nei dintorni del College.
Ci fermammo nel primo Hotel ad un paio di chilometri al college dal nome molto creativo e fantasioso “ Connecticut Hotel” .
Wow pensai che fantasia hanno gli abitanti di questo posto…
Alla Reception un uomo alto con i baffi dall’ aspetto molto altolocato mi chiese in un italiano molto striminzito cosa desideravamo , e dopo aver prenotato una doppia con letti separati , colazione e pranzo , l’anziano Carl (cosi si chiamava ) ci chiese se avevamo bisogno di noleggiare una macchina o ci saremmo spostate con l’autista dell’ albergo, (ah però tutti questi servizi che Hotel di classe… ) accettai subito l’auto a noleggio, e Carl mi disse che avrebbe pensato lui a tutto, che tra un ora avrei trovato l’auto pronta all’entrata del Hotel , fu cosi gentile con noi che gli lasciammo una bella mancia..
Il facchino ci portò le valigie in camera , e una mancia anche per lui poverino, dopo tutte quelle valigie….
Quando aprimmo la porta della camera ne restammo folgorate , era bellissima , una stanza enorme i letti erano singoli ma di una piazza e mezza credo, fatti di un legno pregiato , se non mi sbaglio ciliegio ,la moquette beige sul pavimento, profumava di vaniglia, e le pareti erano di un colore particolare un rosso antico .
Ci sistemammo in fretta, facemmo un doccia e ci preparammo per uscire…
Come promesso da Carl , l’auto era li davanti all’uscita dell’Hotel, eravamo nervose, agitate, stanche , ma avevamo anche tanta voglia di divertirci.
Passammo davanti a tanti locali , prima di sceglierne uno dal nome un po’  strano : “ The Secret”….
Parcheggiai la macchina in uno spazio li di fronte, e mentre ci dirigevamo verso l’entrata del locale io e Sofia ci guardammo un po’ intorno, mai visto in vita nostra un posto cosi misterioso e strano….
Entrammo e la prima impressione fu: <Dove cavoli siamo capitate???>
Un enorme edificio, pieno di fumo e led coloratissimi, persone di ogni genere si dimenavano al centro della stanza con musica pop-dance, e infondo al locale si riusciva a malapena a vedere il bancone del bar .
Non posso negarlo, la musica era carina, ma la confusione e il poco  spazio per muoversi lasciava un po’ a desiderare, ma avevamo cosi tanta voglia di divertirci che  ci unimmo alla folla e ci lasciammo andare , ballammo quasi allo sfinimento , quando Sofia mi chiese di andare a bere qualcosa.
Era un impresa avvicinarsi al bancone del bar, dovevi farti spazio con i gomiti!!!
Ecco eravamo quasi arrivate , riuscivo a vedere il barista , quando incrociai uno sguardo che mi gelò il sangue nelle vene….
Tra tutta quella gente , sulle note della canzone “One In A Million” di Ne- Yo , notai due occhi bellissimi, ma c’era troppa gente e quando arrivammo al bancone del bar, mi guardai intorno, ma non riuscii più a vederlo, si era dissolto ….
Chiesi a Sofia se l’aveva visto anche lei, ma mi rispose di no.
Cosi sorseggiando la mia birra ghiacciata , continuai a guardarmi intorno con la speranza che lo avrei rivisto , ma nulla neanche quando la serata fini , nessuna traccia di quegli occhi che già sapevo , non avrei dimenticato.
<Allora Alice nel paese delle meraviglie cosa cercavi nel locale?>
*Spiritosa, se tu avessi visto quegli occhi….
<beh, certo che di occhi ne abbiamo visti a centinaia questa sera>
*Oh Sofi credo di aver visto lo sguardo più bello della mia vita…
<wow , beh dal modo in cui ti sei estraniata dal mondo ti credo>
*ma è sparito nel nulla, si è dissolto , neanche il tempo di vedere come fosse la sua faccia…
<dai torniamo in albergo, sono stanchissima..>
Durante la notte, non riuscivo a dormire, se chiudevo gli occhi continuavo a vedere quegli occhi ,cosi profondi, cosi espressivi, cosi blu, e cosi maledettamente sexy, avrei avuto voglia di trovarli , ma come , dove, non potevo cercare qualcuno che neanche conoscevo, e tra tanti pensieri, arrivò il sonno…

lunedì 9 luglio 2012

Capitolo 4° "La Partenza"....

Il giorno arrivò in fretta, quella mattina mi alzai di buon ora, ero troppo felice per restare a letto e dormire cosi , dopo essermi preparata , uscii di corsa per andare a prendere Sofia ed andare a prenotare  i biglietti .
Quando arrivai a casa di Sofia mi bastò uno squillo col cellulare per vederla uscire di casa sorridente, venire verso di me , dopo un breve saluto , ci dirigemmo verso l ’ aeroporto, ci mettemmo in fila con le altre persone, e quando arrivò il nostro turno, prenotammo 2 biglietti sola andata per il Connecticut per il giorno successivo.
Uscimmo dall’aeroporto felici , con i biglietti in tasca e tanta voglia di   partire e divertirci, riaccompagnai a casa Sofia, cosi poteva andare a preparare i bagagli e tornai a casa mia.
Entrata in casa incrociai mia madre , fu inevitabile parlarle:
< Ciao , sei andata a prenotare i biglietti?
*Ciao mamma , si abbiamo comprato i biglietti partiamo domani, alle otto del mattino.
Mia madre abbassò lo sguardo, poi mi chiese:
<chi vi accompagna all‘ aeroporto ?
*Il padre di Sofia , ci accompagna con il furgoncino di sua moglie , perché ci vanno tutti i nostri bagagli.
<ho capito, resti a pranzo?
*si mamma, devo preparare i bagagli .
Feci per andare verso camera mia quando…
<Alex >
*si mamma!
In quel preciso istante mia madre mi venne incontro e mi abbracciò cosi forte che riuscivo a sentire il battito del suo cuore contro il mio petto , e con le lacrime agli occhi mi disse:
<Alex tesoro mio , mi dispiace di tutto quello che hai dovuto sopportare in questi mesi, mi dispiace piccola mia>
*Tranquilla mamma , ti ho già perdonata, ti prego non piangere..
Riuscii a tranquillizzarla ..
*Ora vado in camera mia a preparare le valigie, chiamami quando è pronto il pranzo..
Quando entrai in camera mia , mi resi conto che quella era l’ultima mattina che passavo li, nella camera dove ero cresciuta, sfilai le valigie dal  ripostiglio accanto alla porta, e le appoggiai sul pavimento  , dopo averle pulite un po’, iniziai a metterci dentro tutto quello che pensavo mi servisse ,  jeans, tute, i miei stivali , (di cui non potevo proprio fare a meno), cercai di farci stare tutto, e prima di chiuderle facevo mente locale per evitare di dimenticare qualcosa…
Mentre mettevo a posto le ultime cose , non potevo fare a meno di pensare che tutta la mia vita stava per cambiare, a quanta gente nuova avrei conosciuto , a quanto mi sarei divertita da sola con Sofia e… si , anche quel pensiero mi sfiorava la mente “l’amore”, chissà magari li in quel posto dove non conoscevo niente e nessuno avrei trovato una persona da amare.
Stavo chiudendo le  valigie quando mia madre dalla cucina mi chiamò,
<tesoro è pronto il pranzo vieni a tavola>,
Mi precipitai a tavola il lavoro, il nervosismo mi avevano messo fame, seduti a tavola c’ erano già i miei genitori , iniziammo a mangiare, e tra una forchettata ed un'altra mio padre iniziò a parlarmi;
<così è già tutto pronto domani mattina partirai piccola>
*si papà è tutto pronto, domani mattina il papà di Sofia passerà a prendermi e ci accompagnerà all’ aeroporto.
Quella fu l’unica domanda che mi fecero , poi ci fu il silenzio , continuammo a pranzare , e quando finimmo chiesi a mia madre se voleva che l’aiutassi con i piatti ma mia madre mi disse  di no, ero annoiata non sapevo cosa fare e quella giornata sembrava non passare mai, cosi andai in camera mia e chiamai Sofia….
<Pronto ?
*ehi Sofia cosa fai ?
<ho appena finito di preparare le valigie, e stavo andando a pranzare, tu?
*io ho appena finito di mangiare, le valigie le ho finite, ed ora mi annoio , non so cosa fare.
<dai resisti ancora qualche ora ,pensa a tutto quello che avremo da fare una volta li!, io al solo pensiero vado in panico, passerò il pomeriggio con i miei genitori  e i miei fratelli, visto che per un po’ non li vedrò…
*Beh farei lo stesso , se non fossi figlia unica e i miei genitori si stessero separando!
<scusa Alex qualche volta ho la delicatezza di un elefante in un negozio di porcellana>
*Figurati , tanto è la realtà, anzi sai cosa ti dico che vado a farmi una bella corsetta al parco…
<Allora ci sentiamo quando torni ok?
*ok a più tardi …
Infilai la mia tenuta da ginnastica, il mio mp3 e usci di casa…
MI diressi verso il parco dove andavo di solito per correre in pace, iniziai piano piano, ma poi mi accorsi che correvo sempre più veloce, come se il mio stress si fosse trasformato in adrenalina, avevo fatto già un bel po’ di strada quando mi accorsi che c’ era una festa proprio di fronte a me al uscita del parco, c’erano bancarelle , giocolieri, teatrini, e nel aria un forte odore di zucchero filato , ma poi vidi dei telescopi tutti in fila , con tante persone intorno, ed ancora più in là palle di vetro , cartomanti…
Andai in quella direzione incuriosita , e chiesi ad un passante :
*Mi scusi mi saprebbe dire che festa è?
<certo Signorina , oggi è la festa delle stelle>
*la festa delle stelle? chiesi incuriosita.
<si certo , vede ci sono astrologhi, cartomanti, e quegli aggeggi strani che se ci guardi dentro vedi i pianeti…
*Grazie .
<si figuri , faccia un giro è interessante>
*si lo farò. Arrivederci..
Sempre correndo andai verso la festa, mi feci un giretto, c’erano persone che  spiegavano il tuo pianeta , il tuo ascendente , il segno zodiacale ecc…
Era tutto colorato di blu e nero,  sulle pareti manifesti con disegnato su i pianeti, le stelle e i segni zodiacali, e il testo diceva:
NOTTE SOTTO LE STELLE
TI ASPETTIAMO NEI GIORNI 11-13-17
PER GUARDARE INSIEME A TE I PIANETI
E LE STELLE,
VIENI A FARTI LEGGERE IL FUTURO DALLE NOSTRE CARTOMANTI,
O A FARTI SPIEGARE IL TUO ASCENDENTE, O
IL SIGNIFICATO DEL TUO NOME
UNA NOTTE DA NON PERDERE….
No pensai, questa festa non fa per me, dato che a queste cose non ci credo…
Ho sempre pensato che il giorno 13 e 17 portassero fortuna, adoro i gatti neri e passo sotto le scale, non credo all’ oroscopo ,e tantomeno nelle cartomanti, cosi girai le spalle e me ne andai.
Stavo iniziando a correre quando mi accorsi che una di quelle donne vestite dai mille colori , seduta ad un banchetto affiancato da un cartello che diceva:
SIEDITI AL TAVOLO DI MICHELLE ,
TI DIRA’ TUTTO QUELLO CHE VUOI
SAPERE SUL TUO FUTURO.
CON SOLO 3 DOLLARI.
Continuava a fissarmi come se mi conoscesse, la ignorai e continuai la mia corsa, quando mi girai non la vidi più ,”sarà andata ad imbrogliare qualche altra poverina dal cuore infranto”, pensai ;ma quando girai la testa me la ritrovai di fronte faccia a faccia..
*e tu chi sei cosa vuoi? Io non voglio farmi leggere la mano o altre sciocchezze del genere, sappi che io non credo in quello che fai!
Le dissi con un filo di nervosismo..
Lei continuava a fissarmi, guardandomi negli occhi , e quando anche io incrociai i suoi vidi, che erano di un nero scuro,  come la notte.
<il tuo viaggio ti porterà alla rovina, incontrerai un uomo misterioso che ti spezzerà il cuore, e ti porterà alla morte>
*tu sei una povera pazza, non avrai un soldo da me credi di spaventarmi?
<Non voglio i tuoi soldi ragazza , sappi solo che quando lui arriverà e  guardandolo negli occhi non riuscirai a non  innamorarti di lui, per te sarà l’inizio della fine.
Incredula , scioccata e arrabbiata di tutte quelle stupidaggini che mi aveva detto quella pazza corsi dritta  dritta  verso casa mia…
Appena arrivata mi fiondai in camera mia, chiusi la porta e  mi sdraiai sul letto, con lo sguardo perso nel vuoto , continuavo a pensare a quella pazza, a tutte quelle cose che mi aveva detto, incredibile nel duemila c’è ancora gente che si inventa queste cose , mai dai mi ripetevo tra me e me, un uomo misterioso che mi porterà alla morte?!!!!
Non riuscendo a pensare ad altro chiamai Sofia che anche lei seppur scherzandoci su non riusciva a crederci, e dopo avermi rassicurato sulla questione “morte” , iniziò a prendermi in giro  sul ragazzo misterioso.
Staccai con Sofia, e mi resi conto che era già ora di cenare , cosi ancora in tenuta da corsa andai in cucina, li trovai i miei genitori che ridevano e scherzavano , guardando il menù di un ristorante messicano.
*Ehi che succede qui?
<ciao tesoro ! io e tuo padre stavamo pensando di ordinare al ristorante messicano per cena, cosa ne pensi?
*beh se è compresa una doppia porzione di nachos , che messicano sia!
Guardando quella scena mi resi conto , che,  da tanto tempo  non vedevo i miei ridere e scherzare cosi , e mi mancava…
La cena fu la migliore degli ultimi mesi, a tavola tutti insieme come una vera famiglia , ridemmo, scherzammo e per un istante , per un solo istante pensai che magari tutto sarebbe potuto tornare come prima, chissà;
<allora tesoro domani è il grande giorno sei emozionata?
*si papà un po’ .
<hai già preparato tutto?
*si, ho riempito cosi tanto le valigie che credo scoppino da un momento all’ altro..
< beh aspettavo il momento giusto per dartela , ma quale momento migliore di questo.>
Mio padre fini la frase è tirò fuori dalla tasca della giacca una busta bianca e me la porse , quando la apri…
*papà! Ma questi sono tanti soldi!
Dentro la busta bianca trovai un assegno con tanti zeri.
<vedi tesoro questi soldi te li avevo messi da parte per l’università e per qualsiasi tua emergenza , e credo che ora ti serviranno>
Mi alzai dalla sedia e andai ad abbracciarlo forte ..
*grazie papà!
<anche io ho un regalino per te>
Ancora tra le braccia di mio padre, guardai la grande scatola che mia madre prese dal salotto;
<è per te tesoro>
Afferrai la scatola incuriosita dal suo contenuto :
*oh mamma so… sono bellissimi  , come facevi a sapere che li volevo?
< ho visto il modo in cui li guardavi quando siamo passate davanti a quella vetrina di stivali  ,e parlando mi hai detto che ti piacevano quelli neri , e cosi…>
*grazie mamma , riesci sempre a stupirmi!
Andai ad abbracciare anche mia mamma , sapevo che lo desiderava , lo leggevo nei suoi bellissimi occhioni verdi..
Restammo un altro po’ a parlare , poi si fece l’ora di andare a dormire.
*notte papà, notte mamma io vado a nanna , sono un po’ stanca.
<vai tesoro ci vediamo domani.>
In camera mia si sentiva già il profumo di viaggio , con tutte quelle valigie, e l’armadio quasi vuoto; andai a farmi una doccia e mi infilai subito a letto , ero stanca , le valigie, la corsetta, le parole della veggente, si quelle che non riuscivo proprio ad allontanare dalla mente , uomo misterioso , cuore spezzato, morte, e il sonno arrivò.
Come al solito la sveglia fu puntuale , e all’  ennesimo squillo aprii gli occhi, finalmente il tanto atteso giorno era arrivato , ero cosi agitata che non mi accorsi neanche che ero già in piedi, feci una doccia velocemente , mi preparai e andai in cucina per la colazione , il profumo del caffè invase la casa, a tavola c’ erano già seduti i miei genitori ….
<buongiorno tesoro , dormito bene?
*si grazie papà.
Facemmo colazione insieme, nonostante il leggero broncio di mia madre, l’agitazione mi fece venire una fame terribile, che spazzolai quasi tutto ,e appena il mio stomaco si riempi mi alzai , per andare a terminare le ultime cose.
<tesoro è arrivata Sofia con suo padre sei pronta?
*si mamma scendo subito!!!!
L’ansia prese il controllo totale di me, afferrai le valigie e andai verso la porta d’ ingresso  , ad aspettarmi trovai i miei con tanto di occhi lucidi, e poi c’ era Sofia,….
<ehi allora si parte?
Le sorrisi, le parole non mi uscivano tanto facilmente in quel momento.
<dammi le valigie tesoro , le porto in macchina>
Quando arrivò il momento dei saluti , sentivo il cuore in petto stringersi, non riuscivo a parlare, …
<beh noi dovremmo andare Alex, altrimenti perdiamo l’aereo..>
*certo dammi qualche minuto.
<ti aspetto in macchina, arrivederci Signora Davids a presto.>
Mamma, fu l’unica parola che riuscii a dire prima che entrambe scoppiassimo in lacrime , ed in un lungo abbraccio.
<tesoro promettimi che starai attenta , che mi chiamerai tutti i giorni, che se dovessi sentire la mancanza di casa ritornerai ,che avrai cura di te.>
*Te lo prometto mamma , stai tranquilla, abbi cura di te anche tu, ti chiamo appena arrivo ok?
Un ultimo abbraccio prima di varcare la porta e andare in macchina, accanto alla portiera mi aspettava mio padre con le mani in tasca e lo sguardo triste.
<mia piccola Alex pensavo che questo momento sarebbe arrivato più tardi ,invece tu sei già una donna che parte in cerca del suo futuro, mi raccomando stai lontana dai guai , per tutto il resto ci sono io, buon viaggio tesoro.>
Un ultimo abbraccio forte a mio padre  poi, salii in macchina, e via verso , l’aeroporto…
Arrivammo all’aeroporto  giusto in tempo per non perdere l’aereo, e quando tutto fu pronto  decollammo, fu una sensazione strana come se stessi lasciando a terra tutta le mie preoccupazioni, mi sentivo felice, e pronta per un nuovo inizio…














giovedì 5 luglio 2012

Ciao a tutti tra poco arriverà il 4° capitolo ricco di , emozioni e colpi di scena aspetto tanti commenti ....

venerdì 4 maggio 2012


Salve a tutti amici!!!!!!!!  non sono sparita dal blog , ma stò semplicemente lavorando al 4° capitolo che come gli altri sarà vi assicuro ricco di novità a presto baci ....

martedì 24 aprile 2012

Capitolo 3 Connecticut university


Staccai la chiamata , presa da mille emozioni iniziai a pensare a tutto quello che dovevo fare le valige, la casa , l’università, ecc…
Mi resi conto che non avevo pensato a tutto , anzi dovevo ancora trovare un alloggio per studenti , o almeno un bilocale dove poter andare ad abitare con Sofi , non avevamo ancora neanche visto un università , ero talmente presa dalla voglia di andarmene che non avevo visto niente .
Cosi accesi il portatile cercai tutte le università che c’ erano a New York , e nei dintorni , e dopo un ora la trovai o meglio fu lei a trovare me la: Connecticut State University.

“ Connecticut State University, dello stato pubblico di arti liberali universitaria al servizio di circa 5500 studenti, offre una vasta gamma di major di laurea in arti e scienze e studi professionali, così come corsi di laurea prescelti. Situato nella storica Windham County, nel cuore della parte orientale del Connecticut, l'Università è a metà strada tra New York e Boston e solo una breve distanza in auto da Hartford, la capitale dello stato”.


Più leggevo le caratteristiche , e più mi piaceva , cosi presi nota di nomi, indirizzi e decisi che prima di fare i biglietti ne avrei parlato con Sofi , visto che come me anche lei doveva ancora scegliere a quale università iscriversi, la stanchezza era ormai arrivata all’apice quando decisi di spegnere tutto e andare a letto.
Il mattino arrivò più in fretta delle mie incertezze, mentre cercavo di svegliarmi e riprendere i sensi , squillò il cellulare ….
Lo raccolsi dal pavimento (chissà come c’era finito )..
*pronto..
Esclamai con un filo di voce ..

*Sofia ma … che ore sono ?

*hai ragione , ma ieri ho fatto piuttosto tardi e non ho messo la sveglia.

*tranquilla ci vediamo dopo ciao..
.

Mi alzai velocemente feci una doccia , e andai in cucina per fare colazione (sperando di non incontrare i miei genitori).
Fortuna volle che erano a lavoro, cosi, seduta a tavola nella più totale pace , consumai la colazione, mentre bevevo il mio caffè pensavo a quel università, e subito fui presa da mille dubbi :e se non mi prendono ?, se non c’è posto?.
Assurdo!!! mi stavo creando dubbi inutili, cosi presi in mano la situazione, andai in camera mia cercai il foglietto dove avevo scritto il numero del università ,e la chiamai .
< . . . . Connecticut State University, salve sono Alice come posso aiutarla? *si salve mi chiamo Alexandra Davids volevo sapere qualcosa riguardo alle iscrizioni di questo semestre.
*Perfetto grazie è stata molto gentile , ehm un ultima cosa ..

*voi disponete di un alloggio per studenti che arrivano da altre città?

*la ringrazio a presto.

Appena staccata la chiamata , presi il portatile andai sul sito del università, cercai i moduli da scaricare e ne stampai due copie per pagina , una per me , e una per Sofia nel caso le interessasse.
Quando fini di compilare tutti i fogli, compreso un piccolo test d’ingresso , presi una busta dalla scrivania di mio padre , misi dentro tutti i fogli la chiusi per bene e la infilai nella mia borsa , cosi l’avrei spedita dopo aver pranzato con Sofia .
Ci trovammo entrambe al locale , e tra un pasto e l’altro parlammo di tutto , furono tante le cose su cui discutemmo , su altre invece ci trovammo completamente d’accordo , le parlai anche dell’iscrizione all’università che avevo compilato e della copia che avevo stampato anche per lei , fu felicissima !!!!
Decidemmo che anche lei avrebbe compilato l’iscrizione alla mia stessa università, le avremmo spedite insieme , e che, se ci avessero prese entrambe saremmo andate direttamente li nel Connecticut , all’ufficio del dormitorio e chiesto per una stanza in comune, cosi da poter stare insieme , se invece non ci fosse stata nessuna stanza disponibile avremmo cercato un piccolo appartamentino da dividere .
Finimmo di pranzare e ci salutammo, diedi a Sofia i documenti da compilare per l’iscrizione e rimanemmo d’accordo che , l’indomani mattina li avremmo spediti insieme, e cosi fu.
Man mano che i giorni passavano , l’ansia cresceva in me , avevo paura che i risultati che aspettavo non fossero quelli, e cosi appena sentivo mia madre dire :
<è arrivata della posta>
Mi precipitavo per le scale , ma la busta che aspettavo non c’era mai !
Passarono due settimane , quando finalmente la fatidica busta arrivò!

Mi fiondai in cucina come un razzo, e la sfilai dalle mani di mia madre,
*grazie mamma .

*mamma in questa busta c’è il mio futuro, scusa ma la apro in camera mia.
Tornai in camera mia quando il cellulare squillò..
<>
*pronto Sofia ciao dimmi…

*scusa ma perché affanni?

*davvero? Comunque è arrivata anche a me , l’hai aperta?

*no , neanche io..

*va bene ..

*Gentile Signorina Davids , il preside dell’Università del Connecticut è lieto di annunciarle che la sua domanda di ammissione presso la nostra università è stata accettata, la aspettiamo il mese prossimo nei nostri uffici per il colloquio con il Preside , non ci resta che darle il nostro Benvenuto.
Mentre leggevo la lettera fui presa da una gioia immensa, e lo fui ancor di più quando dall’altra parte del telefono senti:

*oh Sofi , ora non ci resta che dirlo ai nostri genitori e partire.

*questa sera lo diremo ai nostri genitori ,domani faremo le valigie , e il pomeriggio andremo a fare i biglietti , cosa ne pensi?

*ok allora ci sentiamo questa sera dopo cena , e ci aggiorniamo.
.
Appena staccata la chiamata con Sofi, presi il mio mp3 , volevo ascoltare un po’ di musica a palla , ero troppo su di giri, per andare giù in cucina e parlare con mia madre, o almeno non volevo farmi rovinare quel momento che aspettavo da settimane…
Tra la musica e i pensieri il tempo passò , e si fece orario di cena , quando andai in cucina mia madre era alle prese con i fornelli, e mio padre guardava la tv nel salone, mi fermai a guardarli da lontano, visti cosi sembravamo ancora una famiglia normale , sorrisi, ma quel sorriso mi durò giusto il tempo di vedere i documenti del divorzio sul tavolo del salone, riandai in cucina..
*mamma…

*devo parlarti della busta che è arrivata questa mattina , ma aspetto che ci raggiunga anche papà ..

Ci riunimmo tutti e tre in cucina, e parlai loro del università, del fatto che mi avevano accettata insieme a Sofia , del idea del alloggio per studenti e dei tempi che avevo deciso per la partenza.
Anche se mia madre aveva una faccia triste, credo che capi, mio padre fu d’accordo con me , e stranamente la conversazione fu molto civile, tanto che ne rimasi sorpresa, mi aspettavo interruzioni da parte di mia madre, o almeno qualche tono di voce alto, ma lei nulla ascoltò tutto quello che avevo da dirle , facendomi solo qualche domanda ogni tanto, e dopo la nostra piccola riunione di non-famiglia cenammo.
Ora non mi restava altro che fare i biglietti , preparare le valigie e finalmente partire.
Dopo cena chiamai Sofia ..
*pronto Sofi…

*ti sorprenderà quello che sto per dirti , ma mia madre non ha obbiettato su nulla , si è fatta andar bene tutto.

*si giuro , e i tuoi invece ?
<è andata bene anche a me , abbiamo appena finito di parlarne , e mia madre mi ha sfinita , con i suoi discorsi sullo stare attente, chiudere sempre le porte, non uscire mai di notte fonda, insomma tutte queste cose…>
*che dolce tua madre, comunque domani mattina passo a prenderti e andiamo a comprare i biglietti .

<va bene ora vado a nanna che sono stanchissima, a domani allora notte futura compagna di  stanza>

*notte anche a te a domani.

venerdì 13 aprile 2012

Capitolo 2. Decisioni….

Guardai l’orologio sul comodino erano le sei in punto , decisi di non fare la mia solita corsetta , ma di riposare qualche ora prima di comunicare ai miei genitori quello che avevo deciso, spensi l mp3 mi tolsi le cuffie e chiusi gli occhi cercando di dormire un po’ , perché quando li avrei riaperti avrei dato vita al cambiamento.
Quando mi svegliai erano da poco passate le undici , e avevo un gran mal di testa , mi sentivo gli occhi pesanti , ma questo non mi avrebbe impedito di alzarmi ed affrontare la faticosa giornata che mi aspettava , cosi mi feci coraggio , mi alzai dal letto  e mi infilai subito sotto la doccia con la speranza che l’acqua fredda mi rigenerasse .
Una volta vestita ,andai in cucina per mangiare qualcosa , ma quando sentii rientrare i miei genitori , di colpo mi passò la fame .
Vennero dritti in cucina ;
<buongiorno tesoro , come stai?>
*bene mamma , sono contenta che ci siate entrambi perché avevo proprio bisogno di parlare con voi , riguardo a quello di cui abbiamo parlato ieri , tu mi hai chiesto  cosa volevo fare e con chi volevo stare giusto mamma?
<si tesoro >
*bene io ho deciso …
<sono felice che tu abbia già deciso , pensavo che ti ci volesse più tempo cara >
*ho deciso di partire , di andarmene via per un po’ non posso più restare qui , tra voi due, non posso decidere con chi stare , e non voglio esserci quando firmerete i documenti per il divorzio….
<ma Alex è una follia , partire da sola per andare dove>
*questa è la mia decisione vi prego di accettarla , sono maggiorenne e non ho bisogno del vostro permesso ma solo della vostra comprensione, dove andare e con chi partire lo deciderò tra oggi e domani, e comunque il tempo di organizzarmi e poi partirò.
<Billy tu non dici nulla a tua figlia?
<no io sono d’accordo con Alex stare lontana da qui e da noi in questo momento non può farle altro che bene , e poi io mi fido di lei , tesoro se è di questo di cui hai bisogno allora vai>
*grazie papà, ora esco poi vi farò sapere il resto…
Mi preparai velocemente , presi l’auto e uscii , strada facendo chiamai Sofia e le chiesi di venire a pranzo fuori con me , perché dovevo parlarle ,avevo tutto chiaro nella mia mente e lei ne faceva parte infondo era mia “sorella”….
Passai a prenderla e insieme andammo in un fast food non molto lontano da casa sua ;ci sedemmo al tavolo e io le spiegai quello che avevo in mente.
<allora sono ansiosa di sentire le tue idee , al telefono sembravi entusiasta di un piano in cui stranamente ero coinvolta >
*ti ricordi quando mia madre mi disse di decidere quello che volevo fare?
<si è quindi?
*ho deciso Sofi , voglio partire andare un po’ via da qui …
<e dove vorresti andare ?l hai già detto ai tuoi?
*certo , anche se non ne erano felicissimi credo che abbiano capito , ora ti spiego tutto: voglio partire per New York e magari iscrivermi ad un college e andare a dormire in uno di quei  alloggi per studenti cosa ne dici?
<perché lo chiedi a me se sei cosi decisa?
In quel momento il mio sguardo fu più chiaro di me…
<cosa???stai per caso chiedendomi indirettamente  di venire con te signorina Alexandra Isabel Davids ?
*uhm si, andiamo Sofi ,ci divertiremo molto insieme e poi tu sei la mia migliore amica ricordi quello che ci siamo dette da bambine ?:unite sempre divise mai.
<ok va bene ma , devo parlarne prima con i miei genitori e poi ti faccio sapere.
Mi alzai e la strinsi forte a me ..
*grazie non  te ne pentirai vedrai..
<me ne pentirò lo so, e comunque prima di festeggiare aspetta che ne parli con la mia famiglia ….>
Quando la cameriera arrivò facemmo la nostra solita ordinazione, e prosegui il nostro pomeriggio insieme…..
Il pomeriggio in compagnia di Sofi passò in un baleno, tra negozi, caffè e tante chiacchiere arrivò presto la sera e la riaccompagnai a casa…
*eccoci arrivate tesoro ..
<grazie Alex , oggi abbiamo passato un bellissimo pomeriggio insieme , era da un po’ che non ci divertivamo cosi, vero?
*già da quando è nato il tuo ultimo fratellino , e i miei erano in guerra aperta credo….
<ora vado , mi aspetta un importante conversazione con i miei , tranquilla che appena saprò la risposta ti chiamerò ok?
*va bene , Sofi tu però si convincente ci conto…
<a più tardi  ….>
Quando Sofi entrò sorridente , ed ansiosa in casa misi in moto l’auto e tornai a casa mia , l’auto di mio padre era già in garage  , quindi probabilmente mia madre stava preparando la cena , speravo che al mio rientro nessuno dei due mi avrebbe chiesto del viaggio , o fatto uno dei loro soliti discorsi , ma appena apri la porta sentii la voce di mia madre,
<Alex sei tu?
E chi sennò, pensai…
*si mamma sono io.
<tesoro tra cinque minuti è pronta la cena , ho preparato il tuo piatto preferito :patate al forno e scaloppine al limone…
Fantastico !un modo dolce per farmi cambiare idea sulla partenza?!
*arrivo subito!!!le urlai …
Andai in camera mia, lasciai la borsa e la giacca, andai a lavarmi le mani in bagno e scesi in cucina.
<tutto bene oggi ?cos hai fatto?
*Sono andata a pranzo fuori con Sofia , abbiamo fatto un po’ di giri , e parlato un po’ , e… a proposito di lei volevo dirvi che se i suoi genitori sono d’accordo partirà con me.
Mia madre abbassò lo sguardo sul tavolo e mi chiese:
<quindi non hai cambiato idea , sei ancora decisa a partire..
*si mamma voglio ancora partire , non cambierò idea ho deciso che partirò con o senza Sofia, e se ti interessa saperlo andrò a New York.
Detto questo, l’atmosfera si fece gelida, mio padre continuava a mangiare ,mentre mia madre fissava furiosa il piatto davanti a lei, fui io a rompere il ghiaccio.
*Sentite voi siete la mia famiglia, ed io vi amo, ma dopo tutto quello che è successo qui , tra voi due , io ho bisogno di cambiare aria di starmene un po’ da sola , e non pensare che voglia farti un dispetto mamma , perché non è cosi, infondo tu mi hai chiesto cosa volevo fare .
<si , ma io non  intendevo di cambiare città da sola!
*Ma io non vado via per sempre mamma!
*Sto solo cercando di staccarmi da questa realtà che mi sta soffocando, e non posso decidere se vivere con te o papà perché voglio bene ad entrambi , cerca di capirmi mamma…scusate ma non ho più fame…
Respirai a fondo, mi alzai dalla sedia, e me ne andai in camera mia, chiusi la porta , cercai il cellulare nella borsa per vedere se Sofia mi aveva chiamata , ma quando lo trovai non c’era nessuna chiamata, lo lanciai nervosa sulla poltroncina , e mi distesi sul letto, guardando il soffitto pensavo al perché  Sofia non mi avesse ancora chiamato, ma ero più convinta che mai a partire  e lo avrei fatto anche da sola , mentre l’ansia mi assaliva all’improvviso il cellulare squillò, saltai letteralmente dal letto e mi precipitai a prendere il telefonino, non potevo crederci quando sul display lessi :<<CHIAMATA ENTRANTE SOFIA>>.
*pronto Sofi …
<ehi Alex >.
Il tono di voce da cane bastonato che aveva Sofi al telefono mi fece capire che sarei partita d sola ….
*allora in che modo ti hanno detto di no?
<mi dispiace Alex io ci ho provato a convincerli in tutti i modi, li ho rassicurati , e ho chiarito tutti i loro dubbi, ma è andata male…
*Cavoli , va bene tranquilla tu ci hai provato non è colpa tua , magari sono io che mi sono illusa troppo in fretta , pensa che già immaginavo a come sarebbe stato vivere insieme, comunque è andata cosi, ti andrebbe di uscire un po’ domani sera , ho bisogno di divertirmi e non pensare …
<mi dispiace Alex non posso …
*uffa ,  va bene non poter partire ma, non dirmi che ti hanno segregato in casa ?
<no è solo che…….domani ho tante cose da fare, non so se lo sai ma partirò per New York con la mia migliore amica …
Fu talmente forte la gioia che provai in quel momento ,da farmi dimenticare tutte le cose che avrei dovuto ancora preparare…
<ehi ci sei ?hai capito cosa ti ho appena detto o devo spiegartelo in disegnini?>
*no scusa ma sono cosi felice che non riesco ancora a crederci , pensavo che sarei davvero partita da sola .
<quando ho parlato con i miei , e ho spiegato loro la situazione , sono stati cosi comprensivi non ho dovuto neanche insistere ,mi hanno subito detto che sarebbe stata una bella esperienza per me e che avrei dovuto farla, pensa….
*ok adesso non ci resta che preparare le valigie , fare i biglietti e partire per questa fantastica avventura insieme…
<domani mattina passo da te e insieme andiamo a fare i biglietti, poi da li inizieremo a preparare tutto, ok?
*va bene ti aspetto ….Sofia!
<che c’è ?>
*andrà tutto bene vero?
<certo benissimo , sarà la nostra svolta, ora vai a letto che domani ci aspetta una lunga giornata >
*hai ragione , come sempre del resto , sono cosi felice che non so se riuscirò a dormire buonanotte amica mia.
<notte Alex>