mercoledì 2 gennaio 2013

Capitolo 5 Connecticut...

Mentre eravamo lassù tra le nuvole, pensavo ai miei genitori, alla mia vita, non so perché ma più cercavo di liberare la mente più i pensieri me la affollavano, catturò la mia attenzione la voce del comandante che ci avvertiva che tra qualche minuto saremmo arrivati ,e quindi di prepararci per l’atterraggio.
Ed eccoci qui arrivati nel Connecticut, Sofia era stanchissima, ma io ero carica , pronta a tutto.
Prendemmo un taxi che ci portò direttamente all’università , e una volta giunte li ci dirigemmo direttamente all’ufficio dell’ alloggio per studenti.
All’ingresso dietro una lussuosa scrivania trovammo una bellissima donna sui quarant’anni che era attenta a smistare dei documenti…
*Buon giorno ;
<Buon giorno a voi, come posso aiutarvi?
*Noi siamo state accettate nella vostra Università , veniamo da un'altra città  e parlando con la Signorina Alice ci ha detto di venire qui per sapere se c’è ancora qualche stanza libera per noi due.
<Si Alice la mia collega, fatemi controllare …>
<uhmm ….no le camere sono tutte occupate per questo semestre, mi dispiace ragazze, ma se si dovesse liberare qualche doppia vi avviso subito>
*Va bene la ringrazio .
Uscimmo dagli alloggi ,e  pensammo a dove andare , ci eravamo rimaste un po’ male , perché stare negli alloggi era ottimo per noi.
Cosi decidemmo di passare la notte in albergo e domani iniziare a cercare o un piccolo trilocale o un paio di stanze nei dintorni del College.
Ci fermammo nel primo Hotel ad un paio di chilometri al college dal nome molto creativo e fantasioso “ Connecticut Hotel” .
Wow pensai che fantasia hanno gli abitanti di questo posto…
Alla Reception un uomo alto con i baffi dall’ aspetto molto altolocato mi chiese in un italiano molto striminzito cosa desideravamo , e dopo aver prenotato una doppia con letti separati , colazione e pranzo , l’anziano Carl (cosi si chiamava ) ci chiese se avevamo bisogno di noleggiare una macchina o ci saremmo spostate con l’autista dell’ albergo, (ah però tutti questi servizi che Hotel di classe… ) accettai subito l’auto a noleggio, e Carl mi disse che avrebbe pensato lui a tutto, che tra un ora avrei trovato l’auto pronta all’entrata del Hotel , fu cosi gentile con noi che gli lasciammo una bella mancia..
Il facchino ci portò le valigie in camera , e una mancia anche per lui poverino, dopo tutte quelle valigie….
Quando aprimmo la porta della camera ne restammo folgorate , era bellissima , una stanza enorme i letti erano singoli ma di una piazza e mezza credo, fatti di un legno pregiato , se non mi sbaglio ciliegio ,la moquette beige sul pavimento, profumava di vaniglia, e le pareti erano di un colore particolare un rosso antico .
Ci sistemammo in fretta, facemmo un doccia e ci preparammo per uscire…
Come promesso da Carl , l’auto era li davanti all’uscita dell’Hotel, eravamo nervose, agitate, stanche , ma avevamo anche tanta voglia di divertirci.
Passammo davanti a tanti locali , prima di sceglierne uno dal nome un po’  strano : “ The Secret”….
Parcheggiai la macchina in uno spazio li di fronte, e mentre ci dirigevamo verso l’entrata del locale io e Sofia ci guardammo un po’ intorno, mai visto in vita nostra un posto cosi misterioso e strano….
Entrammo e la prima impressione fu: <Dove cavoli siamo capitate???>
Un enorme edificio, pieno di fumo e led coloratissimi, persone di ogni genere si dimenavano al centro della stanza con musica pop-dance, e infondo al locale si riusciva a malapena a vedere il bancone del bar .
Non posso negarlo, la musica era carina, ma la confusione e il poco  spazio per muoversi lasciava un po’ a desiderare, ma avevamo cosi tanta voglia di divertirci che  ci unimmo alla folla e ci lasciammo andare , ballammo quasi allo sfinimento , quando Sofia mi chiese di andare a bere qualcosa.
Era un impresa avvicinarsi al bancone del bar, dovevi farti spazio con i gomiti!!!
Ecco eravamo quasi arrivate , riuscivo a vedere il barista , quando incrociai uno sguardo che mi gelò il sangue nelle vene….
Tra tutta quella gente , sulle note della canzone “One In A Million” di Ne- Yo , notai due occhi bellissimi, ma c’era troppa gente e quando arrivammo al bancone del bar, mi guardai intorno, ma non riuscii più a vederlo, si era dissolto ….
Chiesi a Sofia se l’aveva visto anche lei, ma mi rispose di no.
Cosi sorseggiando la mia birra ghiacciata , continuai a guardarmi intorno con la speranza che lo avrei rivisto , ma nulla neanche quando la serata fini , nessuna traccia di quegli occhi che già sapevo , non avrei dimenticato.
<Allora Alice nel paese delle meraviglie cosa cercavi nel locale?>
*Spiritosa, se tu avessi visto quegli occhi….
<beh, certo che di occhi ne abbiamo visti a centinaia questa sera>
*Oh Sofi credo di aver visto lo sguardo più bello della mia vita…
<wow , beh dal modo in cui ti sei estraniata dal mondo ti credo>
*ma è sparito nel nulla, si è dissolto , neanche il tempo di vedere come fosse la sua faccia…
<dai torniamo in albergo, sono stanchissima..>
Durante la notte, non riuscivo a dormire, se chiudevo gli occhi continuavo a vedere quegli occhi ,cosi profondi, cosi espressivi, cosi blu, e cosi maledettamente sexy, avrei avuto voglia di trovarli , ma come , dove, non potevo cercare qualcuno che neanche conoscevo, e tra tanti pensieri, arrivò il sonno…

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